16.5.07

Tu donna

Tu donna

Donna famelica che mi violenti il cervello
coi sensi straziati mi astraggo e volo verso
pacifiche lagune a trovare il senso delle cose.
Odori, dolori mi entrano nel profondo
con la crudeltà feroce di esseri ignoti,
sconvolto nell’anima ormai lontana.


Occhi

Dolce smarrirsi nel verde azzurro
dei tuoi occhi da cerbiatta innamorata.
Riflesso di luna nel limpido sguardo
pieno di segrete promesse.

12.5.07

Fate la carità

E' un giorno qualunque, mi annoio.
Ho voglia di fare qualcosa di nuovo.
Perché non provare una nuova emozione?
Mi spoglio, mi vesto di panni cenciosi
un vecchio cappello, occhiali da sole,
un bianco bastone, dei guanti bucati,
un grande cartello: " fate la carità ".
Mi reco nel posto prescelto
nei pressi del più bell'hotel
e aspetto il passaggio di chi si commuove
a vedere una giovane cieca
che allunga la mano
battendo il bastone per terra.
Ho gli occhi socchiusi,
ma scruto le facce dei vari passanti.
Borbotto sommesse parole straniere.
Chi passa mi ascolta ma senza capire,
qualcuno curioso, qualcuno dubbioso.
Nessuno che pensi di darmi qualcosa.
Mi chiedo il perché.
Le logore vesti, il vistoso cartello non bastano ancora.
Cos'altro ci vuole a commuover la gente?
Ma poi piano piano qualcuno decide
e poche monete mi pongono in mano
ma poche, ma proprio pochine.
E allora io penso, che cosa rimane
a un povero cieco, morire di fame?
E triste, rinuncio. Mi arrendo
e mi reco a trovare un amico.
Mi sfogo con lui raccontando la storia.
L'amico mi ascolta e alla fine sorride.
" Saresti una cieca perfetta, occhiali, bastone,
cappello, cappotto, cartello, va bene.
Ma questo profumo é assai troppo forte,
chi crede a una cieca che sa di mughetto?
Ti devi adeguare alle cose del mondo,
alle leggi dei ricchi che sono spietate:
un cieco per essere vero non deve puzzare,
ma neanche emanare profumo così.
Un cieco può solo mangiare, dormire...
e magari.... morire! "
E.
Dicembre, 1991